
Per comprendere fino in fondo come sono fatti i poligoni c'è bisogno di averli tra le mani, di provare a costruirli. Solo così si possono conoscere a fondo.
"io so di non sapere"...però si può sempre imparare!
In questa opera Kandinsky vuol presentare opere "in un involucro gelato", che avessero "un contenuto ardente". In effetti, applicando la sua teoria estetica, in questo quadro si può notare una rigorosa organizzazione geometrica (circoli, triangoli, rettangoli e frammenti di essi), che enfatizza la qualita e il senso intrinseco di ogni elemento, in accordo con la sua collocazione: la linea orizzontale emana un senso caldo; quella verticale, freddo; il punto, silenzio e immobilità. La linea, successione di punti, è dinamica; la curva è materialmente instabile per poterla fissare. Il giallo è caldo ed irritante, e si relazione col triangolo e l'angolo acuto; l'azzurro è freddo, severo e si relaziona col circolo e con l'angolo ottuso; il bianco è silenzio che racchiude potere, mentre il nero è silenzio senza futuro.
Kandinsky crea un mondo ideale al di fuori di ogni imitazione o relazione con quello che noi captiamo con i nostri sensi, convinto che in pittura la tematica è superflua, anzi molesta, e limita la sua potenzialità espressiva.
Giallo, rosso, blu è un dipinto ad olio su tela di cm 127 x 200 realizzato nel 1925.
Tra il 1922 e il 1933, Kandinsky insegna a Bauhaus. In questo periodo le sue composizioni appaiono strutturate secondo principi geometrici.
Nell'opera il giallo e il blu sono associati rispettivamente a forme acute e ad andamenti curvilinei; si contrappongono al rosso che, disposto entro forme rettangolari, emerge nella parte centrale del quadro.
È conservato al Centre Pompidou di Parigi.
La zona gialla a sinistra sembra avanzare, mentre il blu, sulla destra, produce un effetto di arretramento.
La combinazione di elementi visivi semplici determina nell'opera effetti di dinamismo e di spazialità. La zona gialla è dominata da segni grafici che formano il profilo stilizzato di un uomo.
È curioso tuttavia notare come, capovolgendo l'opera, gli stessi segni diano vita al muso di un gatto. A destra poi, dopo la zona rossa e quella blu, troviamo una linea nera molto marcata di forma serpentinante che, in qualche modo, "chiude" l'intero quadro.
è davvero carino e mi somiglia tantissimo!!!!!!
Sembro un cartone animato...potrei essere la protagonista di qualche avvincente storia per ragazze ambientata in un liceo giapponese!!!