domenica 17 maggio 2009

La geometria attraverso Kandnski: IL QUADRATO NERO

In questa opera Kandinsky vuol presentare opere "in un involucro gelato", che avessero "un contenuto ardente". In effetti, applicando la sua teoria estetica, in questo quadro si può notare una rigorosa organizzazione geometrica (circoli, triangoli, rettangoli e frammenti di essi), che enfatizza la qualita e il senso intrinseco di ogni elemento, in accordo con la sua collocazione: la linea orizzontale emana un senso caldo; quella verticale, freddo; il punto, silenzio e immobilità. La linea, successione di punti, è dinamica; la curva è materialmente instabile per poterla fissare. Il giallo è caldo ed irritante, e si relazione col triangolo e l'angolo acuto; l'azzurro è freddo, severo e si relaziona col circolo e con l'angolo ottuso; il bianco è silenzio che racchiude potere, mentre il nero è silenzio senza futuro.

Kandinsky crea un mondo ideale al di fuori di ogni imitazione o relazione con quello che noi captiamo con i nostri sensi, convinto che in pittura la tematica è superflua, anzi molesta, e limita la sua potenzialità espressiva. 



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